lunedì 29 settembre 2014
Il Sacro Monte di Varese è stato il santuario di riferimento degli arnatesi. Sacro Monte o Madòna dùl Mùnt è stata la meta di molti pellegrinaggi un tempo non lontano a piedi, con la carretta trainata dall'asino. Poi viaggi meno avventurosi in treno o automobile, sempre con sosta e partenza dalla prima cappella per percorrere i due chilometri di selciato acciottolato, sempre sconnesso, che si arrampica a poco a poco verso il santuario della Madonna Nera. Quattordici cappelle lungo il cammino allestite con statue seicentesche che hanno sempre suscitato l'attenzione per la loro freschezza e per il loro riferimento a tempi lontani.
E naturalmente la fermata d'obbligo alla grotta che fu abitata dalla beata Giuliana da Verghera.
Vista del Campo dei Fiori di fronte e qualche volta anche gita con la funicolare.
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